Come comportarsi in caso di aggressione animali domestici? Chi possiede un animale domestico senz’altro saprà che lo stesso non è solo fonte di compagnia, bensì di problematiche più o meno gravi. Tra queste l’eventuale aggressione nei confronti di un altro soggetto.
Il tipico esempio è quello del cane che si sfila il collare che per lui era troppo grande, scappa e morde un passante. Ipotesi del genere non sono certo rare, dalle quali, peraltro, sorge un’immediata responsabilità in capo al proprietario dell’animale.
Vediamo quindi insieme cosa fare in caso di aggressione animali domestici e come richiedere un risarcimento danni.
Dabnni causati da animali domestici: quando scatta la responsabilità?
L’articolo 672 del Codice Penale stabilisce che chiunque possegga un animale potenzialmente pericoloso (o che potrebbe diventarlo in specifiche circostanze) e lo lascia libero o non lo custodisca adeguatamente, è punito con sanzioni amministrative.
Quindi, sempre per rimanere nell’ambito dell’eventualità in cui un cane scappi dal controllo del padrone, se l’animale morde un soggetto terzo, il proprietario dovrà risarcire il danno.
Per questo è importante sorvegliare costantemente il cane o altro animale domestico: in caso di aggressione, il padrone sarà ritenuto responsabile in considerazione del fatto che lo stesso non l’ha controllato (o magari non gli ha fatto indossare una museruola quando doveva).
Nel caso in cui l’animale non appartenesse a nessuno e quindi si rivelasse un randagio (dopo aver effettuato un controllo e aver rilevato l’assenza di microchip), sarà il Comune in cui è avvenuta l’aggressione a dover risarcire il malcapitato.
Aggressione cane denuncia: come ottenere il risarcimento danni
Venendo a situazioni concrete, se siete stati aggrediti da un animale domestico, la prima cosa da fare è domandare le generalità al presunto padrone (quindi a chi si trova, ad esempio, in prossimità del cane e dà segni di conoscerlo).
Dopo di che è consigliato che vi guardiate intorno: ci sono testimoni? Se sì, chiedete nome, cognome e un contatto anche a loro. Quindi recatevi presso il vicino pronto soccorso e fatevi rilasciare il certificato medico, nel quale verrà indicata la prognosi con determinati giorni di malattia (nel caso di ferite più o meno gravi).
A questo punto è possibile ottenere il risarcimento in sede civile, oppure, entro tre mesi dal fatto, sporgere querela nei confronti del proprietario dell’animale ai sensi dell’art. 672 c.p.
Sul punto occorre precisare che il reato di omessa custodia di animali è solamente perseguibile a querela, il che vuol dire che la Procura della Repubblica si attiverà unicamente se vi è stata una denuncia da parte della persona offesa.
Starà poi ai soggetti coinvolti, tramite i loro avvocati esperti in sinistri, cercare di risolvere bonariamente la questione. Se ciò non dovesse avvenire, sarà il Tribunale a stabilire l’ammontare del risarcimento (sulla base di un’attenta valutazione del fatto e della perizia del medico legale).
La responsabilità in esame, inoltre, è considerata una responsabilità di tipo oggettivo, dato che sussiste indipendentemente dal dolo o dalla colpa del proprietario dell’animale.
La sola maniera per eluderla è provare il caso fortuito, ovverosia quell’evento che nessuno poteva prevedere, capace di spezzare il nesso di causalità tra l’aggressione e l’evento.
Il caso fortuito è qualcosa di assolutamente eccezionale, inevitabile e inimmaginabile. Per fare un esempio: qualora un individuo facesse illegittimamente irruzione in un giardino privato in cui sono presenti segnati di pericolo, se questo venisse aggredito da un animale domestico, non vi sarebbe responsabilità da parte del proprietario dello stesso.